06
Giugno
Eros e paradosso. Per un'etica delle passioni
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"Occorre dire subito che, seppure le emozioni stentino tuttora ad affrancarsi dalla tutela della ragione, vigente sia nell'ideologia della filosofia e delle scienze dell'uomo sia nelle vedute di senso comune, si deve ai neuroscienziati e non ai filosofi se negli ultimi decenni l'emozionalità abbia acquisito pari dignità e distinzione nell'interrelazione di essenziali funzioni rispetto alla razionalità." Dalla Prefazione di Rubina Giorgi
Eros e paradosso 2
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06
Giugno
Il candore e il vento
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L'esistenza è un ponte tra due sponde di nulla e per noi è qualcosa: l'amore è la magia, per cui l'esistenza diviene tutto. Queste poesie sono testimonianze di magia d'amore. L'amore è un "dono di dio ai mortali". Per gli amanti sinceri, i più felici tra gli uomini e i più infelici, la realtà si vesta da favola. Essi rinascono e aprono gli occhi alla meraviglia. Questo è un libro di favola e di meraviglia. La poesia è traduzione dal niente all'infinito, è sempre amore, e felicità del niente. Pertanto questo è un libro di poesie d'amore, e al tempo…
06
Giugno
02
Giugno
giovedì 14 giugno 2018 Hanno scritto sul "Multiverso" Mauro Ferrari – Per “Multiverso” di Carlo Di Legge Puntoacapo Editrice, 2018 Presentazione di Milano, Libreria Popolare, 15 giugno 2018 Per cosa si scrive la poesia? Solo per un insopprimibile desiderio di scavo interiore, che magari porta ad esternare – a rendere pubblici – i propri reperti (e referti) o per andare oltre, capire se stessi e per provare a sondare un rapporto con il mondo, e in questo sforzo giungere a un tentativo di interpretazione del mondo stesso? Pongo questa domanda perché il libro di Carlo Di Legge mi appare quasi…
30
Novembre
(n. XLI – gennaio 2011) Ricordo l’immagine del Professore: agli esami a Salerno – e quando era già celebre, e la sua voce, nell’aula, perveniva viaggiando al di sopra del mare di teste, in un modo inconfondibile, lucidissimo e sofisticato. Credo che sia stato in misura eminente questo: un grande intellettuale, tra l’altro schivo dei giochi di potere dell’università, come in politica, ma equilibrato e onestissimo, attento alla valenza etica della propria vita oltre che, per programma, a quella politica. Un intellettuale, dunque, in primo luogo, che faceva poesia – ma certamente un poeta, insieme al critico e all’intellettuale. …